IL PIANO DEL MESSICO PER FERMARE L’ IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

Kamala Harris incontrerà il mese prossimo il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador per discutere le soluzioni alla crisi dell’immigrazione al confine tra i due paesi.

Il presidente messicano ha offerto a Biden l’opportunità, dicendo che la sua controparte statunitense potrebbe “finanziare il programma Planting Life in Guatemala, Honduras e El Salvador”, secondo il New York Post .

“La proposta è di estendere questo programma al Messico sud-orientale e all’America centrale, per piantare altri 3 miliardi di alberi e creare 1,2 milioni di posti di lavoro”, ha spiegato López Obrador.

Sostiene che il programma motiverebbe gli agricoltori a rimanere sulla loro terra invece di emigrare negli Stati Uniti.

La proposta è anche interessante, comico che il Messico chieda agli Stati Uniti di finanziare completamente il progetto.

E’ come dire: “Non vuoi i clandestini? Pagami una cauzione”.
L’ amministrazione Biden, come tutte le amministrazioni progressiste non crede nelle nazioni, nelle patrie. Non necessariamente perché la odiano, ma perché non credono che esista.

Di conseguenza fanno sempre accordi svantaggiosi e si fanno mettere i piedi in testa. E’ la stessa cosa che avviene in Italia: se metti presidenti del Consiglio non eletti, che odiano il proprio Paese (e addirittura vivono all’ estero), cosa ti aspetti?

Questo piano del Messico, per quanto utile per l’ ambiente, non inciderà minimamente sull’ immigrazione clandestina, perché stiamo parlando di due piani differenti: agricoltori del luogo e immigrati clandestini.

Il Messico sa che non funzionerà, però ne approfitta per ottenere un buon affare dagli Stati Uniti. 

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